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mercoledì 1 giugno 2011

TORINO, SUICIDA A 15 ANNI LANCIANDOSI DA 20 MT

L'itis di Torino
di Davide Petrizzelli
TORINO - Il salto dal balcone, verso l’ora di pranzo. Un volo di 20 metri, lo schianto, sordo, nel cortile del caseggiato in cui abitava con mamma e papà, in corso Galileo Ferraris. È finita così la breve esistenza - appena 15 anni - di Giordano Tiracorrendo, uno studente dell’Itis Avogadro per cui la vita, forse, si era fatta davvero troppo pesante. Ma ancora non si è riusciti a capire bene il perché. La polizia, intervenuta sul luogo dell’accaduto e accertato che si trattasse senza ombra di dubbio di suicidio, ha escluso che il gesto sia stato motivato da episodi di bullismo a scuola. «Giordano era integrato, andava d’accordo con i compagni e frequentava la scuola con buon profitto», ha detto il preside Tommaso De Luca, sotto choc. Aveva soltanto un’insufficienza, in storia. Troppo poco per motivare la scelta di farla finita. Pare anche che non avesse ancora una ragazza e che quindi anche un suicidio per ragioni sentimentali non stia in piedi. I veri motivi, dunque, potrebbe non averli detti a nessuno. Per la polizia il caso è chiuso. Non è stato trovato alcun biglietto d’addio e «non verrà avviata alcuna ulteriore indagine se non l’espletamento delle pratiche del caso per fatti del genere», fanno sapere dalla questura.
Giordano abitava con la famiglia al sesto e ultimo piano di un palazzo abitato da famiglie di militari. Il padre, infatti, è maggiore del Genio guastatori, il corpo dell’esercito che si muove per disinnescare e fare brillare ordigni. La madre, invece, lavora all’istituto Steiner. Quando sono stati raggiunti dalle telefonate che raccontavano che cosa aveva fatto loro figlio, si sono precipitati a casa disperati. Hanno trovato Giordano sotto un piumone granata che le forze dell’ordine avevano steso per evitare di mostrare lo scempio del corpo. (ass)