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venerdì 14 gennaio 2011

Scandalo sanità Ragusa: ispezioni,arrestato Ignazio Massimo Civello

Dopo l'arresto del primario ospedale

"Siamo sconcertati per quello che è successo e per questo motivo ho già avviato un'ispezione per comprendere come sia potuto accadere e, soprattutto, per verificare se tutto ciò sia il risultato di un sistema di connivenze". Lo afferma l'assessore regionale per la Salute della Sicilia, Massimo Russo, in merito all'arresto, con l'accusa di concussione, del primario dell'ospedale di Ragusa, eseguito dai carabinieri del Nas.
Scandalo sanità Ragusa: ispezioni
"Nel contempo - prosegue l'assessore - ho chiesto anche una relazione dettagliata al direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Ragusa". "Voglio esprimere inoltre - continua Russo - un plauso ai carabinieri e alla magistratura, per avere fatto venire alla luce una vicenda che mi auguro sia solo un caso isolato, anche se protrattosi nel tempo. In ogni caso, gia' domani, chiedero' ufficialmente gli atti dell'inchiesta alla Procura della Repubblica di Ragusa".
Una vicenda che scuote le istituzioni, 0oltre che le coscienze. Ignazio Massimo Civello, 62 anni, arrestato con l'accusa di concussione, falso ideologico e abuso d'ufficio, avrebbe indotto i pazienti ricoverati a farsi operare a pagamento, ma soprattutto avrebbe asportato organi sani, in modo da far lievitare il costo dell'intervento chirurgico, facendo credere ai degenti di essere invece ammalati di tumore. Il professionista è finito ai domiciliari, nella propria casa a Modica, dopo che i carabinieri del Nas lo hanno prelevato nell'aeroporto di Fontanarossa, a Catania.
Secondo le indagini, il medico avrebbe convinto i pazienti a chiedere la proprie prestazioni a pagamento, in regime di attivitò libero professionale intramoenia, con la falsa prospettazione, in caso contrario, di lunghissime liste d'attesa. Sarebbero stati accertati, oltre all'alterazione delle liste d'attesa, anche casi di falsificazione dei registri nelle sale operatorie. Alcuni interventi chirurgici, inoltre, sarebbero stati eseguiti senza il consenso informato dei pazienti.
Ma l'aspetto più sconcertante emerso dalle indagini è un altro: in talune circostanze, il primario e la sua equipe avrebbero asportato organi sani, come un'ovaia ad una giovane donna e l'unico rene funzionante ad un'altra paziente che da quel momento era stata costretta a sottoporsi a dialisi. Secondo gli investigatori sarebbero anche stati asportati due stomaci sani, per tumori inesistenti.