Chris Staniforth, ragazzo inglese di 20 anni, aveva deciso di intraprendere una specie di “maratona” di Halo, famoso videogioco della console XBox 360, così si è seduto davanti al televisore con il joypad in mano e ha cominciato a giocare... (Clicca qui per approfondire)
SENZA TREGUA - Le ore trascorrono, e Chris è deciso a continuare a giocare, senza interrompere neanche per un attimo la sua avventura virtuale. Alla fine va a dormire, dopo ben dodici ore davanti allo schermo, accusando strani dolori al petto. Il giorno dopo, davanti all’ufficio di collocamento dove ha appena sostenuto un colloquio, il ragazzo racconta a un amico di essere stato sveglio tutta la notte a causa di una strana sensazione al petto, come se la frequenza cardiaca fosse più bassa del solito. Subito dopo Chris si accascia a terra per un malore, e poco dopo muore a causa di unatrombosi venosa.
IL MOTIVO DEL DECESSO – Il medico che ha effettuato l’autopsia rivela che la morte è sopraggiunta a causa della posizionemantenuta dal ragazzo per dodici ore consecutive, senza che lui soffrisse di malattie congenite. I genitori del ragazzo hanno voluto precisare che “Non è colpa dei produttori se le persone le usano per tanto tempo, ma voglio mettere in evidenza i pericoli che possono sorgere”. E intanto i videogiochi tornano nell’occhio del ciclone.
VIDEOGIOCHI PERICOLOSI - I videogiochi violenti continuano quindi a far discutere, anche dopo la polemica lanciata dal Tg1, in seguito alla strage di Oslo per mano di Anders Behring Breivik, in cui hanno perso la vita 92 persone tra cui tanti giovani. Nel servizio del telegiornale venivano attribuite le colpe della follia del norvegese al famoso videogioco di guerra “Call of Duty: Modern Warfare 2”. In Norvegia, intanto, la Coop Norway, una una delle più grandi catene di negozi della Norvegia, ha deciso di ritirare dal commercio 51 videogiochi considerati troppo violenti.