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TMNews - Cina, bimba investita da un furgone nell'indifferenza di tutti
lunedì 17 ottobre 2011
domenica 9 ottobre 2011
Napoli:entra nei guinnes dei primati per aver ricevuto 500.000 commenti su facebook
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TMNews - Post su Facebook da record: Roberto da Salerno conquista il Web
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venerdì 7 ottobre 2011
Camorra,figlio boss ucciso a Napoli 18 anni
FOTO LAPRESSE
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Milano, Wanna Marchi lavora in un bar
L'ex "teleimbonitrice", condannata a 11 anni, è ora in stato di semilibertà
FOTO LAPRESSE
"Mi dispiace ma non posso parlare, sia gentile, non mi metta in difficoltà", ha detto la Marchi, abito bianco, capelli corti e rossi, elegante senza essere appariscente. "E' un lavoro che le piace molto - spiega l'avvocato - Wanna fa un po' di tutto: sta dietro il banco, gestisce la sala e prepara i dolci che, vi assicuro, le vengono benissimo. Ed è lei, inoltre, che sta alla cassa...".
Il difensore ricorda che l'ex "teleimbonitrice" ha già scontato metà della pena: "Due anni e mezzo di carcere, uno di arresti domiciliari, poi ci sono tre anni di indulto e 270 giorni di anticipata liberazione per la buona condotta in carcere. Tra il carcere di Bologna e Milano ha svolto tutti i programmi di rieducazione. Addirittura ha imparato a dipingere, vincendo pure un premio. I suoi quadri sono belli, piacciono. Tanto che nel bar dove lavora ne sono esposti diversi".
Wanna Marchi - aggiunge Cataliotti - è "molto serena, equilibrata, con tanta voglia di lavorare. Ora vuole solo dimenticare la sua brutta avventura e ricominciare una nuova vita. Senza un euro in tasca: non ha più un soldo, perché ha risarcito tutte le parti offese. Se è pentita di ciò che ha fatto? Il pentimento è una delle condizioni necessarie per ottenere il lavoro esterno...".
Il difensore ricorda che l'ex "teleimbonitrice" ha già scontato metà della pena: "Due anni e mezzo di carcere, uno di arresti domiciliari, poi ci sono tre anni di indulto e 270 giorni di anticipata liberazione per la buona condotta in carcere. Tra il carcere di Bologna e Milano ha svolto tutti i programmi di rieducazione. Addirittura ha imparato a dipingere, vincendo pure un premio. I suoi quadri sono belli, piacciono. Tanto che nel bar dove lavora ne sono esposti diversi".
Wanna Marchi - aggiunge Cataliotti - è "molto serena, equilibrata, con tanta voglia di lavorare. Ora vuole solo dimenticare la sua brutta avventura e ricominciare una nuova vita. Senza un euro in tasca: non ha più un soldo, perché ha risarcito tutte le parti offese. Se è pentita di ciò che ha fatto? Il pentimento è una delle condizioni necessarie per ottenere il lavoro esterno...".
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addio a Steve Jobs: ucciso dal cancro a 56 anni
FOTO DAL WEB
"Quelli di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo abbastanza e di lavorare con lui - si legge ancora sul sito - hanno perso un caro amico e un mentore ispiratore. Steve lascia una società che solo lui avrebbe potuto costruire e il suo spirito sarà sempre il fondamento di Apple".
Il 25 agosto l'addio a Cupertino: tutti avevano capito
Lo scorso 25 agosto, quando annunciò il suo addio dalla Apple, il mondo tutto gli rese omaggio. Tutti capirono che lasciare la sua "Mela" che aveva contribuito a creare, voleva dire che le sua condizioni erano gravissime. Fu come una prova generale di un dolore forte, insopprimibile, che in questi minuti sta coinvolgendo milioni di persone in tutto il mondo. Allora come sta accadendo ora, Twitter si mobilitò per salutare l'uomo, il visionario, "l'eroe" che ha segnato un'epoca.
Quel giorno, dalla Cina al Marocco, dal Canada all'Australia, su tutti i social network girò il famoso video del suo toccante messaggio agli studenti di Stanford, nel 2005, considerato da tanti il suo testamento. All'epoca disse "restate affamati, restate folli".
Le macabre foto della malattia
Due giorni dopo, il 27 agosto, il macabro scoop di Tmz, il sito scandalistico, che non esitò un attimo a pubblicare sul suo sito un paio di foto di Steve Jobs scheletrico, avvolto dalla sua caratteristica felpa nera, quasi irriconoscibile. Fu quella l'ultima immagina, tragica nella sua evidenza, di un uomo che con le sue visioni ha cambiato il mondo e, come scrive il New York Times, nel ricordare la sua morte prematura, "ha definito la cultura digitale del pianeta e le prospettive del ventunesimo secolo".
Il 25 agosto l'addio a Cupertino: tutti avevano capito
Lo scorso 25 agosto, quando annunciò il suo addio dalla Apple, il mondo tutto gli rese omaggio. Tutti capirono che lasciare la sua "Mela" che aveva contribuito a creare, voleva dire che le sua condizioni erano gravissime. Fu come una prova generale di un dolore forte, insopprimibile, che in questi minuti sta coinvolgendo milioni di persone in tutto il mondo. Allora come sta accadendo ora, Twitter si mobilitò per salutare l'uomo, il visionario, "l'eroe" che ha segnato un'epoca.
Quel giorno, dalla Cina al Marocco, dal Canada all'Australia, su tutti i social network girò il famoso video del suo toccante messaggio agli studenti di Stanford, nel 2005, considerato da tanti il suo testamento. All'epoca disse "restate affamati, restate folli".
Le macabre foto della malattia
Due giorni dopo, il 27 agosto, il macabro scoop di Tmz, il sito scandalistico, che non esitò un attimo a pubblicare sul suo sito un paio di foto di Steve Jobs scheletrico, avvolto dalla sua caratteristica felpa nera, quasi irriconoscibile. Fu quella l'ultima immagina, tragica nella sua evidenza, di un uomo che con le sue visioni ha cambiato il mondo e, come scrive il New York Times, nel ricordare la sua morte prematura, "ha definito la cultura digitale del pianeta e le prospettive del ventunesimo secolo".
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Nati 4 gemelli a Torino,caso rarissimo
Nati 4 gemelli a Torino
La nascita di 4 gemelli è un caso rarissimo, se ne verifica uno ogni 800mila
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- Guarda il videoVideo: 20% italiane vuole il parto cesareo, paura dolore primo motivo 0:49 | 1145 visualizzazioni
- Articolo: Milano, a 58 anni mamma due gemelliAdnkronos - ven 23 set 2011
Una donna ha partorito quattro gemelli in un colpo solo: per gli esperti c’era una possibilità su 800mila. (Clicca qui per approfondire)
CASO RARISSIMO - Rosaria Curtese, 30 anni, madre di tre bambini di sette, cinque e tre anni, ha messo al mondo i quattro neonati all’ospedale Sant’Anna di Torino. La donna ha confessato a La Stampa, parlando anche a nome del marito: «Fin dal giorno in cui ci siamo innamorati abbiamo desiderato una famiglia numerosa». Ma quattro gemelli per i medici sono un caso che non si ripete facilmente: «Un evento straordinario: i parti quadrigemellari sono rarissimi, uno ogni 800mila». La madre, insieme al marito Massimo Marzano, 39 anni, hanno dato loro dei nomi inusuali: Axel, Tracy, Alyssa e Faith. Mentre i tre figli più grandi si chiamano Ethan, Aida e Dilan.
GRAVIDANZA DIFFICILE - Come osserva il papà, «quando, durante una delle prime ecografie, ci hanno detto che si vedevano tre sacche, e che una delle sacche conteneva due embrioni, Rosaria mi ha guardato spaventata. Ma non abbiamo mai pensato all’aborto e neppure a eliminare uno dei feti».
IL PARERE DELL’ESPERTO - Come dichiara a llsussidiario.net il neonatologo Carlo Bellieni, professore dell’Università di Siena, «se i quattro gemelli nascono per via naturale, è un evento sicuramente rischioso ma con la gioia della nascita di quattro bambini. Mentre quello che sconsiglio è il fatto di mettere in atto degli interventi che portano con loro un alto rischio di avere una gravidanza gemellare. I possibili fattori di rischio sono tre: la fecondazione in vitro; gli stimolatori della fertilità materna, per cui si induce contemporaneamente la maturazione di più ovuli della signora; l’età avanzata della donna».
CASO RARISSIMO - Rosaria Curtese, 30 anni, madre di tre bambini di sette, cinque e tre anni, ha messo al mondo i quattro neonati all’ospedale Sant’Anna di Torino. La donna ha confessato a La Stampa, parlando anche a nome del marito: «Fin dal giorno in cui ci siamo innamorati abbiamo desiderato una famiglia numerosa». Ma quattro gemelli per i medici sono un caso che non si ripete facilmente: «Un evento straordinario: i parti quadrigemellari sono rarissimi, uno ogni 800mila». La madre, insieme al marito Massimo Marzano, 39 anni, hanno dato loro dei nomi inusuali: Axel, Tracy, Alyssa e Faith. Mentre i tre figli più grandi si chiamano Ethan, Aida e Dilan.
GRAVIDANZA DIFFICILE - Come osserva il papà, «quando, durante una delle prime ecografie, ci hanno detto che si vedevano tre sacche, e che una delle sacche conteneva due embrioni, Rosaria mi ha guardato spaventata. Ma non abbiamo mai pensato all’aborto e neppure a eliminare uno dei feti».
IL PARERE DELL’ESPERTO - Come dichiara a llsussidiario.net il neonatologo Carlo Bellieni, professore dell’Università di Siena, «se i quattro gemelli nascono per via naturale, è un evento sicuramente rischioso ma con la gioia della nascita di quattro bambini. Mentre quello che sconsiglio è il fatto di mettere in atto degli interventi che portano con loro un alto rischio di avere una gravidanza gemellare. I possibili fattori di rischio sono tre: la fecondazione in vitro; gli stimolatori della fertilità materna, per cui si induce contemporaneamente la maturazione di più ovuli della signora; l’età avanzata della donna».
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martedì 4 ottobre 2011
NAPOLI, RAPINANO 150MILA EURO ALLE POSTE VESTITI DA DIABOLIK
NAPOLI - In sette bloccano furgone portavalori, nella zona di Miano e lo rapinano di 150mila euro. L’episodio ha fatto vivere momenti di forte tensione. Infatti, uno dei vigilanti, in servizio sul blindato, ha esploso un colpo di pistola che ha raggiunto un bandito, senza alcuna conseguenza, in quanto era protetto da un giubbotto antiproiettile. Ma, alla guardia giurata, 50 anni, di Aversa, non è andata bene, subendo una lesione alla testa provocata dal calcio della pistola dello stesso rapinatore. La rapina è avvenuta davanti alla sede dell’Ufficio Postale, pochi minuti prima dell’apertura al pubblico. Il commando avrebbe puntato sul fatto che, ieri, sarebbe stato ancora un giorno per il pagamento delle pensioni e, quindi, che ci sarebbe stato un cospicuo movimento di denaro. Armata di fucili a canne mozze e pistole, la banda è entrata in azione quando i due vigilanti sono scesi dal mezzo per consegnare all’agenzia postale di via Valente i sacchi con il denaro. Il commando, che indossava tute nere ed un passamontagna, disarmate le guardie giurate, spogliate anche dei giubbotti antiproiettili, è riuscito ad allontanarsi con il grosso bottino ed a fare perdere le tracce. La guardia giurata, soccorsa, è stata accompagnata all’ospedale Cardarelli dove è stato medicato per una ferita lacero contusa al cuoio capelluto. Ne avrà per 15 giorni.
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CHOC ALL'IPPODROMO DI AGNANO. L'AUTO DELLA GIURIA UCCIDE 32ENNE
di Renato Rocco
AGNANO - Incidente choc all’Ippodromo di Agnano: investito dalla macchina della giuria, addetto alla manutenzione muore durante la corsa in ospedale. La tragedia si è consumata nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle 18:45, durante la sesta corsa di trotto in programma all’ippodromo partenopeo, sotto gli occhi increduli di spettatori ed addetti al settore. La vittima si chiamava Salvatore Ciotola ed aveva 32 anni. Secondo una prima ricostruzione fatta dalla polizia, i fantini (alla guida dei loro sulky) stavano abbordando l’ultima curva quando la macchina della giuria - che girava in una pista interna - investiva l’uomo che era intento a rimuovere i birilli (normalmente vengono sistemati lungo il percorso per fungere da punto di riferimento per i guidatori). Le condizioni di Salvatore Ciotola (di Pianura, appartenente ad un famiglia di lunga tradizione ippica) sono apparse immediatamente gravi. Soccorso e trasportato all’ospedale San Paolo, sarebbe giunto già morto. La riunione di trotto è stata sospesa. Le indagini da parte degli uomini del commissariato San Paolo devono accertare se esistono eventuali responsabilità da parte del conducente della macchina della giuria oppure si è trattato di un errore di posizione da parte della vittima. La notizia dell’incidente mortale ha fatto subito il giro degli ambienti ippici suscitando sgomento e dolore.
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AMANDA E RAFFAELE ASSOLTI: LA KNOX PARTE PER GLI USA. "ITALIANI, GRAZIE"
PERUGIA - Non l’hanno uccisa. Amanda Knox e Raffaele Sollecito non sono colpevoli: assoluzione piena dopo 4 anni di carcere e una condanna a 26 e 25 anni. Per i giudici dell’appello non sono stati loro il 2 novembre del 2007 a uccidere Meredith Kercher, studentessa inglese di 22 anni arrivata nel capoluogo umbro per studiare. Delitto «erotico, sessuale, violento», consumato nella palazzina di via della Pergola.
Le accuse non hanno retto una volta invalidate le prove scientifiche. L’impianto probatorio costruito dalla Procura e dalla polizia, che ha portato in carcere con condanna definitiva a 16 anni il terzo imputato Rudi Guede, è crollato. I giudici, i due togati, Claudio Pratillo Hellmann e Massimo Zanetti, e i sei popolari (5 donne e un uomo, tutti giovani e dalle professioni più diverse, dalla segretaria all’elettrauto) hanno creduto nell’innocenza dei due giovani e nella mancanza di elementi certi a dimostrare il loro coinvolgimento.
AMANDA PARTE PER SEATTLE Amanda Knox è in procinto di partire per Seattle. La giovane è giunta all'aeroporto di Fiumicino verso le 9.30 con i genitori: fatta passare attraverso un varco 'protetto', Amanda si trova ora in un un punto di ristoro in attesa di imbarcarsi, poco dopo le 11, su un volo della British Airways diretto a Londra. Da lì proseguirà per Seattle.
Amanda sta trascorrendo in una saletta adiacente gli uffici della Polizia Giudiziaria dell'aeroporto Leonardo Da Vinci i momenti precedenti alla partenza verso casa. I genitori, invece, si trovano in una sala vip. Probabilmente, almeno questo è quanto si apprende allo scalo romano, Amanda ha voluto così evitare per quanto possibile di essere riconosciuta e di incontrare la stampa. Il volo della British Airways Ba553 dovrebbe partire per Londra Heatrow poco dopo le 11.45.
Le accuse non hanno retto una volta invalidate le prove scientifiche. L’impianto probatorio costruito dalla Procura e dalla polizia, che ha portato in carcere con condanna definitiva a 16 anni il terzo imputato Rudi Guede, è crollato. I giudici, i due togati, Claudio Pratillo Hellmann e Massimo Zanetti, e i sei popolari (5 donne e un uomo, tutti giovani e dalle professioni più diverse, dalla segretaria all’elettrauto) hanno creduto nell’innocenza dei due giovani e nella mancanza di elementi certi a dimostrare il loro coinvolgimento.
AMANDA PARTE PER SEATTLE Amanda Knox è in procinto di partire per Seattle. La giovane è giunta all'aeroporto di Fiumicino verso le 9.30 con i genitori: fatta passare attraverso un varco 'protetto', Amanda si trova ora in un un punto di ristoro in attesa di imbarcarsi, poco dopo le 11, su un volo della British Airways diretto a Londra. Da lì proseguirà per Seattle.
Amanda sta trascorrendo in una saletta adiacente gli uffici della Polizia Giudiziaria dell'aeroporto Leonardo Da Vinci i momenti precedenti alla partenza verso casa. I genitori, invece, si trovano in una sala vip. Probabilmente, almeno questo è quanto si apprende allo scalo romano, Amanda ha voluto così evitare per quanto possibile di essere riconosciuta e di incontrare la stampa. Il volo della British Airways Ba553 dovrebbe partire per Londra Heatrow poco dopo le 11.45.
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Andrea:il vincitore del GF si pente di essere entrato nella casa.
FOTO OLYCOM
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Il vincitore dell'ultima edizione del Gf afferma di non volere più fare la tv, "quella dell'esasperazione della cronaca nera e quella del reality show. Quella in cui devo parlare dei fatti miei. Non mi trovo nel circo mediatico".
Cocco sottolinea di non riuscire ad abituarsi alla notorietà, ad essere fermato per strada dalla gente che lo riconosce e al dovere firmare autografi. "Come ho detto in radio - sottolinea - mi sento come un gladiatore nel Colosseo al tempo dei romani: utile per distogliere le persone dalle tematiche sulle quali realmente dovrebbero concentrarsi. Politica, economia".
E nonostante il suo contratto per le varie ospitate in tv non sia scaduto ("scade il 31 dicembre"), dichiara: "Non mi interessa, piuttosto pago la penale ma in tv a parlare dei fatti miei non ci vado". Alla domanda se rifarebbe il Gf, risponde senza esitazioni: "Una seconda volta mai".
Cocco sottolinea di non riuscire ad abituarsi alla notorietà, ad essere fermato per strada dalla gente che lo riconosce e al dovere firmare autografi. "Come ho detto in radio - sottolinea - mi sento come un gladiatore nel Colosseo al tempo dei romani: utile per distogliere le persone dalle tematiche sulle quali realmente dovrebbero concentrarsi. Politica, economia".
E nonostante il suo contratto per le varie ospitate in tv non sia scaduto ("scade il 31 dicembre"), dichiara: "Non mi interessa, piuttosto pago la penale ma in tv a parlare dei fatti miei non ci vado". Alla domanda se rifarebbe il Gf, risponde senza esitazioni: "Una seconda volta mai".
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In Belgio per fumare bisogna pagare
Per gli impiegati pubblici della Vallonia c'è l'obbligo di timbrare il cartellino: busta paga alleggerita
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Ma se quella dell'organizzazione sindacale può essere considerata una reazione prevedibile, più sorprendente è stata la reazione contraria di Luk Joossens, esperto di prevenzione del tabagismo presso la Fondazione belga per la lotta contro il cancro: "Non siamo favorevoli alla caccia al fumatore. Questo genere di misure non hanno mai la priorità nella lotta contro il fumo''.
A far indignare il sindacato non è solo l'obbligo di timbrare il cartellino ad ogni entrata ed uscita, cosa che di fatto provoca o un taglio del salario o prolunga l'orario di lavoro dell'impiegato fumatore anche se questi ha gia' svolto il suo compito, ma anche l'imposizione della regola per la quale ''la frequente presenza di impiegati che fumano nei pressi degli uffici non da' un'immagine positiva della nostra amministrazione''. Con tanto di esplicito invito a utilizzare ''i cortili interni degli edifici'' o ''i parcheggi esterni, lontani dalla vista dei passanti''.
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Appalti Trenitalia, 16 persone arrestate
FOTO ANSA
L'operazione, che è stata ribattezzata Espresso, ha visto finire nel mirino della procura di Firenze, nell'ultimo anno e mezzo, otto gare d'appalto.
Secondo gli investigatori della squadra mobile di Firenze e della Polfer toscana, funzionari e dipendenti di società a partecipazione pubblica e imprenditori concorrenti avevano formato un'organizzazione finalizzata a falsificare le gare d'appalto: venivano realizzate turbative d'asta attraverso "cartelli" tra imprese finalizzati da un lato ad aumentare le probabilità di aggiudicarsi l'offerta, dall'altro a ridistribuire all'interno della cordata il lavoro aggiudicato ad una delle società del gruppo.
Secondo gli investigatori della squadra mobile di Firenze e della Polfer toscana, funzionari e dipendenti di società a partecipazione pubblica e imprenditori concorrenti avevano formato un'organizzazione finalizzata a falsificare le gare d'appalto: venivano realizzate turbative d'asta attraverso "cartelli" tra imprese finalizzati da un lato ad aumentare le probabilità di aggiudicarsi l'offerta, dall'altro a ridistribuire all'interno della cordata il lavoro aggiudicato ad una delle società del gruppo.
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Crolla palazzina a Barletta: 5 morti e 6 feriti
Cause ancora da accertare ma la popolazione parla di tragedia annunciata: "Ci dicevano, quelle crepe le avete dipinte voi". Tra le vittime una 14enne
FOTO LAPRESSE
Il bilancio della tragedia poteva essere più grave se nell'edificio crollato ci fossero stati tutti i residenti: era mezzogiorno e nella palazzina c'era solo una donna all'ultimo piano. E' incinta e se l'è cavata con poche escoriazioni e molta paura. E' stata fortunata perché la sua casa è stata solo parzialmente interessata dal crollo.
Le vittime sono cinque: una è la figlia quattordicenne dei proprietari del laboratorio tessile, Maria Cinquepalmi, le altre sono cinque operaie. Miglior sorte ha avuto una loro collega: Mariella Fasanella, prima di essere trasportata in ospedale, è stata sentita da uno speleologo che le ha chiesto alcune informazioni sui luoghi per poter meglio mirare le ricerche. Un tentativo certosino perché dall'anfratto creatosi nel crollo, e nel quale erano rimaste le operaie, arrivavano deboli lamenti per guidare la mano prudente dei vigili del fuoco. Più volte è stato chiesto a gran voce a tutti i presenti, tra i quali numerosi curiosi, di fare silenzio perché nessun grido di speranza, che potesse fare da calamita, si perdesse nel vuoto.
Nel crollo sono rimasti feriti anche alcuni passanti, che hanno riportato ferite non gravi e che sono stati accompagnate in ospedale. Una tragedia dai contorni ancora tutti da accertare ma che ha degli elementi che, se provati, la rendono incredibile. Venerdì scorso, infatti, i proprietari delle due palazzine attigue a quella in demolizione hanno chiesto all'Ufficio tecnico comunale di intervenire per la messa in sicurezza a causa dei lavori di smantellamento del palazzo.
Il procuratore della Repubblica di Trani, Carlo Maria Capristo, ha aperto un fascicolo per disastro colposo ed omicidio colposo plurimo. I carabinieri hanno sentito il proprietario dell'edificio in demolizione per sapere quali tipi di lavori fossero in atto e per conoscere, nello specifico, le modalità di intervento. Tra gli altri, un sopralluogo è stato fatto nel pomeriggio dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, il quale ha lodato la prontezza dei soccorritori sottolineandone la professionalità e il coordinamento.
I sei feriti sono in buone condizioni
Sono tutti in buone condizioni i sei feriti del crollo. Sotto osservazione in particolare, la donna incinta al quinto mese di gravidanza, estratta dalle macerie un'oretta circa dopo il crollo, e un'altra donna tirata fuori cinque ore dopo. Gli altri quattro feriti sono stati invece colpiti di striscio perché si trovavano nei pressi della palazzina quando è avvenuto il crollo.
La gente denuncia: "Ci davano la colpa per quelle crepe"
Sull'edifico crollato c'erano diverse crepe che preoccupavano la popolazione. Ma i tecnici sembravano non preoccuparsi, anzi, accusavano addirittura la gente di averle dipinte. "Quando sono venuti a controllare ci hanno detto che erano crepe di pittura, ci hanno chiesto se per caso non stavamo facendo una speculazione in casa nostra, pensavano ai soldi dell'assicurazione", confessa un passante al Corriere della Sera. "Venerdì l'ufficio tecnico ci aveva garantito l'esito per sabato mattina, ma non si è fatto vedere nessuno. E adesso guardatelo qui, l'esito", aggiunge.
Le vittime sono cinque: una è la figlia quattordicenne dei proprietari del laboratorio tessile, Maria Cinquepalmi, le altre sono cinque operaie. Miglior sorte ha avuto una loro collega: Mariella Fasanella, prima di essere trasportata in ospedale, è stata sentita da uno speleologo che le ha chiesto alcune informazioni sui luoghi per poter meglio mirare le ricerche. Un tentativo certosino perché dall'anfratto creatosi nel crollo, e nel quale erano rimaste le operaie, arrivavano deboli lamenti per guidare la mano prudente dei vigili del fuoco. Più volte è stato chiesto a gran voce a tutti i presenti, tra i quali numerosi curiosi, di fare silenzio perché nessun grido di speranza, che potesse fare da calamita, si perdesse nel vuoto.
Nel crollo sono rimasti feriti anche alcuni passanti, che hanno riportato ferite non gravi e che sono stati accompagnate in ospedale. Una tragedia dai contorni ancora tutti da accertare ma che ha degli elementi che, se provati, la rendono incredibile. Venerdì scorso, infatti, i proprietari delle due palazzine attigue a quella in demolizione hanno chiesto all'Ufficio tecnico comunale di intervenire per la messa in sicurezza a causa dei lavori di smantellamento del palazzo.
Il procuratore della Repubblica di Trani, Carlo Maria Capristo, ha aperto un fascicolo per disastro colposo ed omicidio colposo plurimo. I carabinieri hanno sentito il proprietario dell'edificio in demolizione per sapere quali tipi di lavori fossero in atto e per conoscere, nello specifico, le modalità di intervento. Tra gli altri, un sopralluogo è stato fatto nel pomeriggio dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, il quale ha lodato la prontezza dei soccorritori sottolineandone la professionalità e il coordinamento.
I sei feriti sono in buone condizioni
Sono tutti in buone condizioni i sei feriti del crollo. Sotto osservazione in particolare, la donna incinta al quinto mese di gravidanza, estratta dalle macerie un'oretta circa dopo il crollo, e un'altra donna tirata fuori cinque ore dopo. Gli altri quattro feriti sono stati invece colpiti di striscio perché si trovavano nei pressi della palazzina quando è avvenuto il crollo.
La gente denuncia: "Ci davano la colpa per quelle crepe"
Sull'edifico crollato c'erano diverse crepe che preoccupavano la popolazione. Ma i tecnici sembravano non preoccuparsi, anzi, accusavano addirittura la gente di averle dipinte. "Quando sono venuti a controllare ci hanno detto che erano crepe di pittura, ci hanno chiesto se per caso non stavamo facendo una speculazione in casa nostra, pensavano ai soldi dell'assicurazione", confessa un passante al Corriere della Sera. "Venerdì l'ufficio tecnico ci aveva garantito l'esito per sabato mattina, ma non si è fatto vedere nessuno. E adesso guardatelo qui, l'esito", aggiunge.
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Muore Anna Lisa, la sposa coraggio che raccontava il cancro sul blog
FOTO DAL WEB
Aveva conosciuto il marito pochi mesi prima di sapere del cancro e grazie a molti amici, medici e infermieri aveva organizzato il matrimonio, con tanto di fiori, riso, torta, velo e lenzuola di raso in soli tre giorni nella stanza in cui era ricoverata. Sul suo blog aveva raccontato anche del matrimonio e la notizia era stata ripresa da tutti i giornali e le televisioni italiane.
Era seguita da migliaia di lettori che fino all’ultimo post hanno voluto confortarla con numerosi commenti. Negli ultimi messaggi la ragazza alternava momenti di gioia ad altri di disperazione. Una delle ultime gioie, per Anna Lisa, era stata la visita di una troupe televisiva. E nell’ultimo post la giovane aveva scritto: «Oggi, domenica 25 settembre, nell'edizione serale di Studio Aperto delle ore 18:15, ci sarà un'intervista alla sottoscritta Anna staccato Lisa, tenuta dalla bellissima e bravissima giornalista Stefania Cavallaro (che da oggi è anche Amica mia!!!) Che aspettate?!??! Accendete la tv!!!».
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domenica 2 ottobre 2011
Incastrato nel cassonetto, morto dopo due giorni 13enne di Grosseto
Siena, 30 set. (LaPresse) - E' stata dichiarata la morte cerebrale nella tarda serata di ieri per il 13enne di Manciano, in provincia di Grosseto, rimasto soffocato dal cassonetto della carta nel quale, due giorni fa, si era infilato per cercare delle riviste. I medici dell'ospedale Le Scotte di Siena, dove era stato portato in eliambulanza dal 118, lo hanno dichiarato clinicamente morto. Il ragazzino era entrato nel bidone, ma nel tentativo di uscire era rimasto schiacciato dal coperchio che, chiudendosi, gli ha bloccato la testa impedendogli di respirare. I medici giunti sul posto gli avevano praticato il massaggio cardiaco e dopo averlo intubato lo avevano portato all'ospedale. Le sue condizioni erano apparse da subito disperate e ieri era peggiorato, fino al tragico epilogo.
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