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martedì 15 marzo 2011

GIAPPONE, PAURA FUKUSHIMA: SALE LIVELLO DI RADIOATTIVITÀ. POLIZIA: 2.475 MORTI NEL SISMA

Giappone, riprende la vita dopo lo tsunami
TOKYO - Una nuova esplosione in uno dei reattori della centrale atomica di Fukushima ha gettato nel panico questa mattina il Giappone. Il premier Naoto Kan ha annunciato in tv che l'esplosione udita alle 06:00 locali ha provocato una fuoriuscita radioattiva ed ha chiesto agli abitanti nel raggio di 30 chilometri dalla centrale di non uscire da casa. Le autorità hanno però detto che i contenitori del nocciolo sono integri e hanno fatto inviare a tutti i giapponesi un sms per invitarli a non sprecare energia. Nonostante le rassicurazioni del governo il panico si sta diffondendo in tutto il Paese anche se città come la capitale sembrano mantenere una certa calma, e la Borsa di Tokyo è fuori controllo: l'indice Nikkei è crollato di oltre il 14 per cento. Secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale, con sede a Ginevra, i venti stanno per ora spingendo la nube radioattiva verso l'oceano, quindi lontano dalle coste giapponesi, riducendo cos il pericolo di contaminazione nella regione. La portavoce dell'Omm, Clara Nullis, ha spiegato che tuttavia i venti sono in continuo cambiamento. La questione del livello di radiazioni è ancora confusa: nella stessa mattinata le autorità hanno detto che era in aumento attorno alla centrale, più tardi il portavoce ha parlato di riduzione dei livelli. L'ambasciata d'Italia a Tokyo chiede di «mantenere la calma» ma invita chi può lasciare il Giappone a partire nelle «prossime ore». La polizia ha intanto fornito un nuovo bilancio delle vittime che parla di 2.475 morti e 3.611 dispersi. Un bilancio ancora provvisorio, dato che la distruzione seminata dallo tsunami nel nord-est del Paese fa ritenere che il bilancio finale sarà molto più grave. La polizia ha aggiunto che molte zone colpite dal terremoto e dal successivo maremoto non sono state ancora raggiunte dai soccorsi. Oltre mille persone che sono rimaste bloccate per tre giorni sull'isola di Oshima, nella prefettura di Miyagi, sono state tratte in salvo ieri dai soccorritori. Nella prefettura di Miyagi, intanto, un uomo ed una donna di 70 anni sono stati estratti vivi dalle macerie, a quattro giorni dal terremoto.

CINA EVACUA Corre sulla rete e attraverso i cellulari la paura di contaminazione nucleare in Cina, che comunque decide di evacuare i suoi cittadini dalle zone del disastro ed esprime tutta la sua «preoccupazione». Messaggi sms e post sui microblog e social network si sono rincorsi per tutto il giorno facendo salire tensione e paura e scatenando l'acquisto di medicinali che dovrebbero aiutare in caso di contaminazione nucleare. Sugli scaffali di diverse farmacie, il Betadine, un farmaco antisettico ma a base di iodio che dovrebbe proteggere dai danni alla tiroide provocati dalle radiazioni, manca da diverse ore dopo essere stato preso d'assalto. Proprio al Betadine fa riferimento più di un messaggio che da stamattina circola sui cellulari di tutta la Cina apparentemente proveniente dalle Filippine. Nel messaggio si dice che «secondo la Bbc (che sul suo sito ha smentito di aver diffuso la notizia, ndr) dopo la conferma della fuoriuscita di radiazioni, i paesi asiatici devono prendere le necessarie precauzioni, invitando a rimanere in casa, ad evitare la pioggia, a utilizzare il betadine», annunciando che alle 16:00 ora locale, le radiazioni avrebbero colpito le Filippine. Cosa, ovviamente, che non si è verificata. Ma tanto è bastato perchè sia a Shanghai che a Pechino si scatenasse la paura. Già da ieri si erano diffuse notizie di telefonate di ambasciate e ministeri degli esteri, tra i quali quello italiano, ad alcuni concittadini residenti in Cina invitandoli a lasciare. Altri hanno detto di aver avuto telefonate dall'assicurazione sanitaria che ha annunciato la cessazione delle garanzie della polizia mentre l'assicurato era in Cina. I telefoni dell'Ambasciata italiana a Pechino, del consolato generale di Shanghai ed anche dell'ANSA in Cina, sono stati tempestati di telefonate di connazionali in cerca di notizie, preoccupati dalle voci che circolavano. Tanto ha spinto sia l'ambasciata di Pechino che il consolato di Shanghai a pubblicare sui propri siti internet inviti alla calma agli italiani residenti e di passaggio, smentendo voci di evacuazioni imminente, ribadendo che la situazione «viene monitorata costantemente» anche con gli altri paesi dell'Unione europea. La paura di radiazioni è stato anche il tema delle discussioni stamattina nelle scuole internazionali, dove molti stranieri che hanno riferito di aver ricevuto il messaggio della Bbc, hanno dichiarato di avere già le valigie pronte.