Nessuna richiesta di riscatto è ancora arrivata alla famiglia di Mike Bongiorno per la restituzione della salma, trafugata una settimana fa dal cimitero di Dagnente, vicino ad Arona. Le indagini continuano senza sosta, tra analisi di frammenti di guanti, tracce di sangue che potrebbero essere dei banditi, testimonianze di auto sospette viste quel giorno. Appello della moglie Daniela: ricompensa a chiunque aiuterà a ritrovarlo.
Così, mentre le indagini continuano ma ancora senza portare a elementi certi, la signora Bongiorno racconta in un'intervista a "Repubblica" i suoi giorni dopo il "rapimento".
Daniela dice che dalle indagini non sono arrivate novità. Chiede ai banditi di farsi vivi e fa un appello: "Siamo pronti a ricompensare chiunque ci dia informazioni utili al ritrovamento di mio marito".
E sull'ipotesi riscatto: "Non abbiamo avuto alcun contatto con i rapitori. Nè io personalmente voglio averne. Le confesso che se dovesse capitare non so come reagire. Non ho richieste da avanzare a quei banditi. Si facciano vivi con la polizia o con i miei figli".
Intanto, gli inquirenti indagano su tracce che i banditi potrebbero aver lasciato sul posto, lavorano su testimonianze di persone che avrebbero visto auto sospette o sentito rumori provenire dal cimitero, su tabulati delle compagnie telefoniche. Sono questi gli elementi d'indagine attorno a cui da una settimana operano gli investigatori che cercano di risolvere il caso. Ma ancora senza nessun elemento certo.
Daniela dice che dalle indagini non sono arrivate novità. Chiede ai banditi di farsi vivi e fa un appello: "Siamo pronti a ricompensare chiunque ci dia informazioni utili al ritrovamento di mio marito".
E sull'ipotesi riscatto: "Non abbiamo avuto alcun contatto con i rapitori. Nè io personalmente voglio averne. Le confesso che se dovesse capitare non so come reagire. Non ho richieste da avanzare a quei banditi. Si facciano vivi con la polizia o con i miei figli".
Intanto, gli inquirenti indagano su tracce che i banditi potrebbero aver lasciato sul posto, lavorano su testimonianze di persone che avrebbero visto auto sospette o sentito rumori provenire dal cimitero, su tabulati delle compagnie telefoniche. Sono questi gli elementi d'indagine attorno a cui da una settimana operano gli investigatori che cercano di risolvere il caso. Ma ancora senza nessun elemento certo.