E' morta a Roma Tullia Zevi, una tra le personalità più autorevoli dell'ebraismo italiano. Aveva 92 anni ed è stata a lungo presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane. Proprio durante la sua presidenza fufirmata l'intesa delle comunità ebraiche con lo Stato italiano. La Zevi era nata a Milano il 2 febbraio 1919. Nel '92 l'allora Presidente della Repubblica Scalfaro le aveva assegnato il titolo di Cavaliere di Gran Croce.
Tullia Zevi è stata presidente degli ebrei italiani dal 1983 al 1998 e, da quanto si apprende in ambienti della Comunità ebraic, era ricoverata da giorni in un ospedale di Roma. Giornalista e scrittrice di famiglia antifascista, Tullia Zevi avrebbe compiuto 92 anni a febbraio.
Nel 1938, alla promulgazione delle Leggi razziali, Tullia Zevi era in vacanza in Svizzera con la famiglia. Da lì si trasferì in Francia, dove continuò il suo percorso di studi alla Sorbona di Parigi. Quando la guerra coinvolse la Francia, l'intera famiglia emigrò negli Stati Uniti: Tullia proseguì i suoi studi universitari e divenne anche una virtuosa dell'arpa che suonò in maniera professionale in diverse orchestre. Fu in quel periodo che fece la conoscenza di Leonard Bernstein e Frank Sinatra.
A New York frequentò i circoli antifascisti e iniziò la sua professione di giornalista. Dopo la fine della guerra tornò in Italia insieme al marito, Bruno Zevi, un architetto e critico d'arte. Come corrispondente venne inviata anche al processo di Norimberga. Per più di trent'anni - dal 1960 al 1993 - è stata corrispondente del giornale israeliano Maariv, per il quale scrisse anche sul processo di Eichmann a Gerusalemme. Ha anche collaborato con il settimanale londinese 'The Jewish Chronicle'.
Sempre più coinvolta nelle attività istituzionali delle Comunità ebraiche italiane, nel 1978 diventò vice presidente dell'UCEI, l'Unione delle comunità ebraiche italiane e ricevette anche Papa Giovanni Paolo II nella sua visita in Sinagoga. Cinque anni dopo, nel 1983, prima e unica donna, ne assunse la presidenza. Nel 1987 siglò come presidente l'Intesa che regola i rapporto dell'ebraismo con lo stato italiano. Presidente del consiglio all'epoca era Bettino Craxi.
Nel novembre del 1992 fu la candidata italiana per il premio 'Donna europea dell'anno'. Nello stesso anno l'allora Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, le assegnò il titolo di Cavaliere di Gran Croce, la massima onorificenza italiana. Nel 1994 le è stato assegnato il Premio Nazionale Cultura della Pace, mentre nel 1998 è stata eletta membro della Commissione per l'Interculturalismo del Ministero dell'Istruzione e membro della Commissione Italiana dell'Unesco. Nel 2007, insieme alla nipote Nathania Zevi, ha pubblicato la sua biografia, intitolata "Ti racconto la mia storia. Dialogo tra nonna e nipote sull'ebraismo". Lascia due figli, la storica dell'arte Adachiara e Luca, architetto, incaricato del progetto del Museo della Shoah di Roma.
Napolitano: "Vicini a famiglia e comunità ebraica"Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con commozione la dolorosa notizia della scomparsa di Tullia Zevi, donna di grande personalità antifascista e democratica, in un messaggio ha espresso la sua affettuosa vicinanza alla famiglia e la partecipazione al cordoglio della comunità ebraica. E' quanto si legge in una nota del Quirinale. Dice Napolitano: "Il rapporto che ho potuto intrattenere con lei personalmente e poi sviluppare negli anni della sua presidenza della Unione delle Comunità Ebraiche Italiane mi ha permesso di apprezzare profondamente la limpida e ferma consapevolezza storica e posizione ideale, l'alto impegno civile e la squisita umanità e cultura".
Nel 1938, alla promulgazione delle Leggi razziali, Tullia Zevi era in vacanza in Svizzera con la famiglia. Da lì si trasferì in Francia, dove continuò il suo percorso di studi alla Sorbona di Parigi. Quando la guerra coinvolse la Francia, l'intera famiglia emigrò negli Stati Uniti: Tullia proseguì i suoi studi universitari e divenne anche una virtuosa dell'arpa che suonò in maniera professionale in diverse orchestre. Fu in quel periodo che fece la conoscenza di Leonard Bernstein e Frank Sinatra.
A New York frequentò i circoli antifascisti e iniziò la sua professione di giornalista. Dopo la fine della guerra tornò in Italia insieme al marito, Bruno Zevi, un architetto e critico d'arte. Come corrispondente venne inviata anche al processo di Norimberga. Per più di trent'anni - dal 1960 al 1993 - è stata corrispondente del giornale israeliano Maariv, per il quale scrisse anche sul processo di Eichmann a Gerusalemme. Ha anche collaborato con il settimanale londinese 'The Jewish Chronicle'.
Sempre più coinvolta nelle attività istituzionali delle Comunità ebraiche italiane, nel 1978 diventò vice presidente dell'UCEI, l'Unione delle comunità ebraiche italiane e ricevette anche Papa Giovanni Paolo II nella sua visita in Sinagoga. Cinque anni dopo, nel 1983, prima e unica donna, ne assunse la presidenza. Nel 1987 siglò come presidente l'Intesa che regola i rapporto dell'ebraismo con lo stato italiano. Presidente del consiglio all'epoca era Bettino Craxi.
Nel novembre del 1992 fu la candidata italiana per il premio 'Donna europea dell'anno'. Nello stesso anno l'allora Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, le assegnò il titolo di Cavaliere di Gran Croce, la massima onorificenza italiana. Nel 1994 le è stato assegnato il Premio Nazionale Cultura della Pace, mentre nel 1998 è stata eletta membro della Commissione per l'Interculturalismo del Ministero dell'Istruzione e membro della Commissione Italiana dell'Unesco. Nel 2007, insieme alla nipote Nathania Zevi, ha pubblicato la sua biografia, intitolata "Ti racconto la mia storia. Dialogo tra nonna e nipote sull'ebraismo". Lascia due figli, la storica dell'arte Adachiara e Luca, architetto, incaricato del progetto del Museo della Shoah di Roma.
Napolitano: "Vicini a famiglia e comunità ebraica"Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con commozione la dolorosa notizia della scomparsa di Tullia Zevi, donna di grande personalità antifascista e democratica, in un messaggio ha espresso la sua affettuosa vicinanza alla famiglia e la partecipazione al cordoglio della comunità ebraica. E' quanto si legge in una nota del Quirinale. Dice Napolitano: "Il rapporto che ho potuto intrattenere con lei personalmente e poi sviluppare negli anni della sua presidenza della Unione delle Comunità Ebraiche Italiane mi ha permesso di apprezzare profondamente la limpida e ferma consapevolezza storica e posizione ideale, l'alto impegno civile e la squisita umanità e cultura".