Pacco esplode all'Ambasciata svizzera
Ferito gravemente un addetto
L'uomo rischia l'maputazione di entrambe la mani. E' ricoverato al Policlinico Umberto I
L'ambasciata svizzera in via barnaba Oriani |
OPERATO - Sarà operato al più presto il 53enne svizzero rimasto ferito gravemente alle mani dall'esplosione di un pacco-bomba all'ambasciata elvetica. Gli specialisti della chirurgia della mano del Policlinico Umberto I di Roma tenteranno di salvare e di ricostruire gli arti duramente lesionati, per evitare l'amputazione.
LE INDAGINI - Le prime ipotesi investigative puntano anche sugli ambienti dell'anarchismo di matrice ecoterroristica. Tra le diverse possibilità al vaglio degli inquirenti, infatti, c'è anche quella che ipotizza un attentato elaborato da gruppi anarco-insurrezionalisti in riferimento alla vicenda carceraria di alcuni esponenti della galassia anarchica attualmente detenuti nelle carceri elvetiche. Tra questi figura anche Marco Camenisch, militante rivoluzionario antinucleare svizzero, negli anni '90 più volte detenuto in Italia e successivamente, nel 2002, estradato in Svizzera.
ANCHE UN FALSO ALLARME - Anche un altro allarme bomba in un ufficio elettorale di Roma all'Eur. Una telefonata attorno alle 11 di giovedì annunciato la presenza di un ordigno nella sede dell'ufficio a piazza Marconi dove si stava svolgendo un concorso interno per il Comune di Roma. Nella sala c'erano 400 persone che dovevano sostenere la prova orale. Successive verifiche da parte degli agenti del commissariato Colombo hanno dato esito negativo.
23 dicembre 2010