Acque all'arsenico: Natale senza potabile
e arrivano i «piazzisti» di finti depuratori
Ancora secretato l'elenco dei comuni in cui scatterà lo stato d'emergenza. Analisi private a tutela dei bambini
Acqua avvelenata dai rubinetti di 91 comuni del Lazio (foto Ansa) |
Ai divieti di consumare per usi alimentari le acque pubbliche già in vigore a Cori e Cisterna (nel Pontino), Vitorchiano (nel Viterbese) e Velletri (ai Castelli) si aggiungono i provvedimenti firmati anche a Sermoneta e ad Aprilia.
Anche qui, tra il Frusinate e la provincia di Latina, per Natale l’acqua arriva a scuole e famiglie con le cisterne della Protezione civile. Nel frattempo fioccano le analisi «fai da te» ad opera di comitati cittadini e privati, spesso preoccupati di tutelare, anzitutto, la salute dei bambini. Ma quel che è più grave è che c'è già chi specula sulla paura dei consumatori: in provincia di Latina sono già comparsi i piazzisti di impianti di depurazione dall'efficacia dubbia se non addirittura fasulli.
Centrale di filtraggio di un acquedotto (Newpress) |
Altri esami di quel che esce dal rubinetto senza però il crisma dell’ufficialità sono quelli effettuati ad Anguillara da un rappresentante dell’Udc, Paolo Alberti, che ha scoperto valori della sostanza tossica «superiori a quelli consentiti dalle deroghe». Nella Tuscia, e precisamente a Tolfa, si apprende che da circa un anno Asl, Comune e Acea hanno indirizzato ai cittadini una specie di manuale con le «istruzioni per l’uso» in cui si legge che «il consumo dell’acqua da bere in distribuzione non è consigliato per i soggetti di età inferiore ai 14 anni». Secondo gli studi medici nazionali, inoltre, gli effetti dell'assunzione di acqua con alte percentuali di arsenico nei bambini da 0 a 3 anni potrebbero includere l'insorgere di forme tumorali.
Un acquedotto pubblico (foto Emblema) |
Dopo che la Flai Cgil del Lazio (settore agroalimentare) ha reso noto che tra i Castelli e Pomezia sono state multate 17 aziende produttrici di cibi che facevano uso di acqua «fuorilegge», anche il sindaco di Aprilia D’Alessio ha esteso la limitazione «alle imprese alimentari».
LATINA, C'E' CHI SPECULA SULLA PAURA - In mezzo all’emergenza non mancano i furbetti: veri e propri «piazzisti» di finti depuratori che speculano sulla paura della gente. Lo rende noto la società Acqualatina, gestore del servizio idrico nel Pontino, che parla di «venditori di depuratori e di “analisti” che propongono di verificare la purezza dell'acqua che esce dal rubinetto di casa qualificandosi», appunto, come rappresentati di Aqualatina. Che però precisa «di diffidare di queste persone», dato che «non è in corso alcuna azione volta al controllo analitico dei prelievi». In caso di chiamate o proposte sospette, ci sono due numeri verdi da chiamare: l’800 085 850 e il 199 50 11 53 attivo da cellulare.