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Sindacalisti di Cgil Cisl Uil all'albero della crisi di Latina |
LATINA - Crisi nera in provincia di Latina: migliaia le persone senza lavoro. Una congiuntura che va ben al di là del locale, spesso alimentata da scelte manageriali poco chiare: è il caso della Dea srl di Cori. Leader della green economy, rischia di cancellare 30 posti di lavoro. Alla faccia del boom per l'energia alternativa. Bocciatura senza appello da Cgil Cisl e Uil anche verso le politiche della Polverini, che già ad inizio dicembre era stata attaccata dall'Usb Lazio.
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Il presidente di Regione Lazio, Renata Polverini (foto Lapresse) |
ALBERO DELLE CRISI - L 'anno nero del lavoro in provincia di Latina si chiude con 10 mila lavoratori a spasso. E' questa la stima che i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della provincia di Latina hanno compiuto presentando «l'albero del lavoro» allestito nella piazza centrale del capoluogo. Al posto degli addobbi, biglietti che raccontano le crisi che attraversa il mercato del lavoro tra disoccupazione, cassa integrazione e chiusura definitiva delle aziende in terra pontina. Una metafora che hanno voluto utilizzare, proprio nel periodo natalizio, per tenere accesi i riflettori dell'opinione pubblica e delle istituzioni sulla crisi più dura degli ultimi anni. Altra iniziativa sarà la fiaccolata di mercoledì in partenza da piazza del Popolo.
2011 ANCHE PEGGIO - Salvatore D'Incertopadre, Pasquale Verrengia e Luigi Garullo, rispettivamente Cgil, Cisl e Uil, hanno fatto il punto della situazione lanciando pochi segnali di ottimismo: «Non ci aspettiamo nessun miglioramento per il 2011 - afferma Salvatore D'Incertopadre - soprattutto se la politica, le istituzioni, non si adopereranno per un piano di sviluppo concreto». Verrengia, lancia invece la sue ricetta: «Vista l'incessante delocalizzazione delle multinazionali - afferma il segretario Cisl - occorre puntare sulle risorse tipiche della provincia di Latina: pensiamo al turismo, all'artigianato. Occorrono incentivi e forme di detassazione che potrebbero influire sui costi dei prodotti finali, che oggi pagano il prezzo della mancanza di infrastrutture. Aeoroporto? Ci vorrebbe davvero un scalo commerciale».
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Protesta dei lavoratori della Asltom (Ansa) |
STRADA SENZA RITORNO - Garullo stima invece in «almeno 10 mila i lavoratori in difficoltà in provincia di Latina», inserendo in questa stima cassintegrati e operai in mobilità. «Le istituzioni devono capire che ci troviamo di fronte alla crisi più grande degli ultimi anni: negli anni '80 molti potevano essere riassorbiti, oggi chi perde il lavoro rischia di non trovarlo più».
Cgil, Cisl e Uil lanciano l'allarme anche sulla disoccupazione giovanile e sulla difficoltà di trovare un lavoro adeguato al proprio status: «Chi è laureato - affermano - oggi non deve farlo saperlo sapere». Anche sul fronte dei salari, i sindacati ricordano che la situazione è gravissima: dopo anni di proroghe degli ammortizzatori, c'è chi percepisce poco più di 400 euro al mese...
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Una scritta su un muro della Findus di Cisterna di Latina (foto da internet) |
LA EX SINDACALISTA SMEMORATA - Dai tre sindacalisti una bocciatura senza appello alla gestione delle problematiche del lavoro da parte della Regione Lazio guidata da Polverini : «Si spacciano per risultati positivi - dicono i tre sindacalisti - i provvedimenti di cassa integrazione che sono frutto di una normale attività di concertazione». Insomma, chiediamo, funziona la politica dell'ex sindacalista Ugl? La risposta è disarmante da parte della triplice: «Gli ex spesso dimenticano il proprio passato», dice Verrengia. Caustico D' Incertopadre: «Gli ex funzionano solo nel calcio».
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Manifestazione di operai della Nexans a Latina |
DISOCCUPATI GREEN - Una crisi trasversale a tutti i settori, come dimostra la situazione di una azienda come la Dea Srl, controllata al 60% dal colosso della green economy Kerserlf. A Cori, da giorni, i 30 lavoratori della società impegnata nel settore fotovoltaico - che rischiano di restare disoccupati - sono in presidio da giorni. Le cronache nazionali e i sindacati a tutte le latitudini - da Padova a Reggio Emilia dove si trovano altre controllate nel limbo - individuano nell'amministratore delegato Pierangelo Masselli l'origine di tutti i mali. La buona notizia sta nella sua recentissima rimozione dall'incarico, con immediata risalita in borsa delle quotazioni. Mercoledì l'assemblea dei soci Kerself deciderà sulla tenuta occupazionale delle aziende del gruppo
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