CROTONE - Una lite per questioni economiche e poi otto colpi di pistola, sparati in rapida successione, che hanno lasciato sul terreno due cadaveri ed un ferito. È quanto accaduto nel pomeriggio a Crotone, in una concessionaria di moto, la «Maxi scooter», che si trova nel centro della città, non lontana dal Municipio. Adesso la squadra mobile sta ricercando il presunto autore. Si tratta del fratello del titolare del negozio, che subito dopo il duplice omicidio si è dileguato facendo perdere le loro tracce. Le vittime ed il ferito sono tre fratelli, Alfredo Grisi, di 39 anni; Giuseppe, di 40, le due vittime, e Francesco, di 42, rimasto ferito. Quest'ultimo è stato raggiunto da un proiettile alla testa ed è ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale di Crotone. L'uomo, comunque, non sarebbe in pericolo di vita. A sparare, secondo l'ipotesi degli investigatori, è stato Gianfranco Giordano, ritenuto legato alla cosca Vrenna della 'ndrangheta, condannato in passato per associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico e attualmente imputato in un altro processo contro le cosche crotonesi. L'uomo sarebbe intervenuto in una seconda fase della discussione che i fratelli Grisi stavano avendo con suo fratello, Antonio. Una lite scoppiata per un credito vantato dai Grisi, pare per la vendita di un acquascooter. I toni si sono ben presto alzati e dalle parole si è passati agli spari. Sul luogo del duplice omicidio, gli investigatori hanno trovato otto bossoli calibro 9. Quanti sono stati i colpi che hanno raggiunto i tre fratelli Grisi. Le vittime erano conosciute alle forze dell'ordine. Nel loro passato c'erano state inchieste per vari reati legati alla droga, alle estorsioni ed al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I fratelli Grisi, originari di Cutro, grosso centro del crotonese, da anni si erano trasferiti a Verona, dove vivevano e svolgevano l'attività di imprenditori edili. In Calabria venivano solo nei periodi di vacanza. Anche questo aspetto è ora al vaglio degli investigatori, che intendono accertare quale fosse il motivo della discussione ed a cosa si riferisse il credito vantato dai fratelli Grisi. Risposte che potrebbero venire da Antonio Giordano, che subito dopo il fatto è stato portato in Questura per essere sentito.