Vibo,fatale un intervento alle tonsille
Tre medici sono stati condannati e altri due sono stati assolti nel processo per la morte di Eva Ruscio, la 16enne deceduta nel dicembre del 2007 durante un intervento chirurgico all'ospedale di Vibo Valentia. Il primario del reparto di otorinolaringoiatria, Domenico Sorrentino, è stato condannato a un anno di reclusione e i mediciGiuseppe Suraci e Francesco Morano a dieci mesi di carcere. I tre dovranno risarcire anche le parti civili.
La sentenza è stata emessa al termine di una camera di consiglio durante oltre un'ora. Il giudice ha assolto l'anestesista Michele Miceli ed il medico Gianluca Bava. Al termine della requisitoria il pubblico ministero, Fabrizio Garofalo, aveva chiesto la condanna di tutti e cinque i medici imputati a pene variabili dai cinque ai due anni di reclusione. I cinque medici imputati erano accusati tutti di omicidio colposo.
Nel corso della sua requisitoria il pm Garofalo aveva ricostruito la storia clinica di Eva Ruscio, facendo riferimento ad una catena di errori, caratterizzati da condotte attendiste, omissive ed errate. Secondo Garofalo, Eva Ruscio sarebbe stata malcurata nell'approccio terapeutico.
I cinque medici imputati sono coinvolti anche in un'ulteriore inchiesta della Procura della Repubblica di Vibo Valentia per il reato di falso connesso proprio con la morte di Eva Ruscio. Nel caso specifico, il pm Garofalo contesta ai cinque medici dell'ospedale di Vibo Valentia di aver omesso di scrivere sulla cartella clinica della paziente le fasi dell'evoluzione della malattia.
Eva Ruscio fu ricoverata il 3 dicembre del 2007 per un ascesso peritonsillare. Le sue condizioni peggiorarono nei giorni successivi e la giovane mori' durante l'intervento di tracheotomia.
Nel corso della sua requisitoria il pm Garofalo aveva ricostruito la storia clinica di Eva Ruscio, facendo riferimento ad una catena di errori, caratterizzati da condotte attendiste, omissive ed errate. Secondo Garofalo, Eva Ruscio sarebbe stata malcurata nell'approccio terapeutico.
I cinque medici imputati sono coinvolti anche in un'ulteriore inchiesta della Procura della Repubblica di Vibo Valentia per il reato di falso connesso proprio con la morte di Eva Ruscio. Nel caso specifico, il pm Garofalo contesta ai cinque medici dell'ospedale di Vibo Valentia di aver omesso di scrivere sulla cartella clinica della paziente le fasi dell'evoluzione della malattia.
Eva Ruscio fu ricoverata il 3 dicembre del 2007 per un ascesso peritonsillare. Le sue condizioni peggiorarono nei giorni successivi e la giovane mori' durante l'intervento di tracheotomia.
Il padre di Eva: "Delusi dalla sentenza""Siamo profondamente delusi da questa sentenza perché ci aspettavamo la condanna di tutti i medici". Questa la prima reazione, dopo la sentenza, del padre di Eva Ruscio. "Non c'è stato rispetto per mia figlia - ha aggiunto - che oggi, con questa sentenza, è morta per la seconda volta. Non si capisce come mai il giudice abbia condannato tre medici ed assolto gli altri due. E' vero che i medici non volevano uccidere mia figlia, ma è pur vero che non hanno fatto nulla per salvarla". "E' mia intenzione - ha concluso Giuseppe Ruscio - promuovere una serie di iniziative perché fatti come questi non accadano più. Ci rivolgeremo anche alla Corte di giustizia europea per vedere riconosciute le nostre ragioni".