"Processi italiani troppo lenti"
Maxicondanna alla Corte europea
Per i giudici di Strasburgo il problema è "diffuso". A Strasburgo ci sono oltre 3.900 ricorsi in attesa giudizio presentati per il ritardato pagamento degli indennizzi. Il loro numero è salito dai 613 del 2007 a circa 1.340 ricevuti tra il primo giugno e il 7 dicembre 2010
STRASBURGO - La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha oggi emesso una maxi condanna nei confronti dell'Italia per i ritardi con cui vengono pagati gli indennizzi legati alla lentezza dei processi. I giudici di Strasburgo hanno infatti reso noto di aver adottato 475 sentenze che danno ragione ad altrettanti ricorsi presentati da soggetti che hanno dovuto attendere dai 9 mesi ai quattro anni per incassare il risarcimento che gli era stato riconosciuto, in base alla legge Pinto, per l'eccessiva lunghezza del processo. "In Italia il problema è diffuso" si legge nella nota.La Corte ha quindi chiesto al nostro Paese di rivedere la legge Pinto e, in particolare, di istituire un fondo speciale che consenta il pagamento degli indennizzi in tempi ragionevoli. La Corte rileva inoltre che al momento pendono in attesa di giudizio a Strasburgo oltre 3.900 ricorsi presentati per il ritardato pagamento degli indennizzi e che il loro numero è salito dai 613 del 2007 a circa 1.340 ricevuti tra il primo giugno e il 7 dicembre 2010.
Nel comunicato inoltre si legge che la Corte "pur non appoggiando tutte le riforme attualmente all'esame della Camera, considera che questo sia l'ambito ideale per prendere in considerazione le indicazioni della Corte stessa e le raccomandazioni sinora fatte dal Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa". La Corte ha accordato a ciascun ricorrente 200 euro per danni non pecuniari.